Ansia e disturbi d’ansia

Disturbi d'Ansia

L’ansia è un’emozione caratterizzata da agitazione interna, preoccupazioni e sintomi fisici spiacevoli. Quando raggiunge una frequenza e un’intensità patologiche, costituisce i Disturbi d’Ansia. I Disturbi d’Ansia sono quindi disturbi psichiatrici in cui l’ansia è fuori controllo, e vengono distinti per le diverse cause dell’emozione ansiosa. I disturbi più importanti nell’adulto sono: la Fobia Specifica, il Disturbo d’Ansia Sociale, il Disturbo di Panico, l’Agorafobia e il Disturbo d’Ansia Generalizzato.

La Fobia Specifica è una patologia in cui un oggetto o una situazione causa paura o ansia esagerata rispetto al reale rischio, e la persona evita o sopporta l’oggetto o la situazione con molta difficoltà.
Il Disturbo da Ansia Sociale è un disturbo in cui situazioni sociali causano ansia o paura sproporzionate, per il timore che altre persone valutino la persona in modo negativo.
Il Disturbo di Panico è un disturbo in cui si presentano ricorrenti attacchi di panico, con tutti i loro sintomi, e in cui il comportamento della persona cambia in risposta al timore di averne altri.
L’Agorafobia è una patologia in cui l’ansia è legata a situazioni particolari, come i trasporti pubblici oppure essere in una folla, o comunque in situazioni in cui la persona teme che in caso di bisogno potrebbe essere difficile chiedere aiuto. Attualmente è un disturbo indipendente, ma storicamente era associata al Disturbo di Panico.
Infine, il Disturbo d’Ansia Generalizzato è un disturbo caratterizzato da eccessive ansia e preoccupazioni per diversi eventi ed attività al punto da portare ad una difficoltà nel funzionamento nella vita di tutti i giorni.

Si tratta di patologie molto comuni che nell’insieme possono interessare fino al 30% delle persone nel corso della vita. Il Disturbo da Ansia Sociale è il più frequente, mentre il Disturbo d’Ansia Generalizzato è il meno frequente, interessando comunque fino al 5% delle persone nel corso della vita. È raccomandato un trattamento medico e psicoterapeutico.

Il trattamento dei Disturbi d’Ansia è variabile. Per le Fobie Specifiche è tipicamente raccomandata psicoterapia, in particolare ha buone evidenze la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), per quanto sia sempre importante individualizzare le modalità di trattamento a seconda delle caratteristiche e necessità dei singoli pazienti. Per gli altri disturbi, in genere si raccomandano psicoterapia, farmacoterapia o una combinazione delle due. La terapia farmacologica dei Disturbi d’Ansia tipicamente usa farmaci della classe degli antidepressivi (SSRI o SNRI) e in alcuni casi farmaci della classe degli antiepilettici come Pregabalin o Gabapentin. Infine, alcuni farmaci della classe delle Benzodiazepine vengono utilizzati per il trattamento dell’attacco di ansia acuto. Tuttavia, in questi ultimi è presente un rischio di diventarne dipendenti perché lavorano unicamente sui sintomi, perciò non sono considerati trattamenti di prima linea.

Vediamo ora in modo più approfondito le caratteristiche dei Disturbi d’Ansia.

Caratteristiche dell’ansia e dei disturbi d’ansia

Ansia fisiologica

L’ansia è un’emozione che tutti abbiamo provato nella vita, è caratterizzata da un senso di agitazione e preoccupazione con associati dei sintomi fisici diversi in ognuno, come tachicardia, tremori, un aumento dei riflessi, sudorazione e così via. È diversa dalla paura. La paura è in genere un’emozione in risposta a elementi esterni, o comunque ben definiti. Invece, l’ansia un’emozione in risposta a qualcosa che è tipicamente meno definito, che può essere interno o scononosciuto. Tuttavia, l’ansia può essere adattativa, può quindi aiutarci a rispondere con maggiore attenzione ad una situazione nuova o sconosciuta evitando distrazioni. Allo stesso tempo, quando questa è eccessiva, diventa ansia patologica e caratterizza i disturbi d’ansia.

Fobia Specifica

Nella Fobia Specifica, i pazienti sviluppano paura e ansia in modo intenso ed eccessivo quando esposti ad un oggetto o a una situazione. Quindi, i pazienti cercano di evitare il più possibile situazioni che possono portare a queste sensazioni, influenzando talvolta in modo significativo le loro vite. Spesso queste limitazioni portano a sentimenti di tristezza, per l’ottima consapevolezza dei pazienti rispetto al disturbo.

Disturbo da Ansia Sociale

Nel Disturbo da Ansia Sociale, precedentemente noto come Fobia Sociale, i pazienti provano forte ansia nel partecipare a situazioni sociali e nel contatto con gli altri, in particolare quando hanno timore di essere giudicati dalle altre persone. L’ansia può presentarsi in generale nelle situazioni sociali, o per specifiche attività, come nel parlare in pubblico.

Disturbo di Panico

Nel Disturbo di Panico, si manifestano ricorrenti e intensi attacchi di panico. Gli attacchi di panico sono attacchi di ansia intensa con sensazioni di morte o catastrofe imminente, caratterizzati da sintomi fisici e psicologici, come ad esempio palpitazioni, sudorazione, tremori e sensazione di mancanza del respiro, timore di perdere il controllo o paura di morire, e così via. Sono numerosi i sintomi che caratterizzano un attacco di panico, e non tutti devono essere presenti per fare diagnosi di attacco di panico. Inoltre, nel periodo successivo a un attacco deve esserci un cambiamento nel comportamento al fine di evitare futuri attacchi, con anche preoccupazione rispetto alla possibilità di avere altri attacchi. Alcuni sintomi degli attacchi di panico possono somigliare a sintomi di malattie mediche, come ad esempio problemi cardiaci e polmonari, anche per questo è importante una valutazione medica.

Agorafobia

L’Agorafobia è il timore o ansia rispetto a determinate situazioni in cui andare via o ricevere aiuto potrebbe essere difficile. Queste situazioni sono ad esempio trasporti pubblici, spazi aperti, spazi chiusi, essere in fila o in una folla, o essere fuori dalla propria casa da soli. Storicamente, l’Agorafobia era legata al Disturbo di Panico. Per esempio, il timore di avere attacchi di panico fuori casa portava a evitare situazioni e luoghi in cui chiedere aiuto in caso di un attacco di panico sarebbe stato un problema. Tuttavia, negli ultimi anni, è stato classificato come disturbo indipendente.

Disturbo d’Ansia Generalizzato

Il Disturbo d’Ansia Generalizzato è caratterizzato da un’ansia eccessiva e dalla preoccupazione per multipli eventi e situazioni. È perfettamente normale vivere dei brevi periodi di ansia eccessiva, soprattutto se siamo sotto stress. Tuttavia, in questo disturbo, sono associati anche altri sintomi come la sensazione di essere sul filo, affaticarsi con facilità, avere difficoltà nella concentrazione, avere difficoltà nel sonno, essere irritabili o provare tensione muscolare. Inoltre, il disturbo deve essere presente per almeno sei mesi.

Cause e fattori di rischio dei disturbi d’ansia

La genetica sembra avere un ruolo nello sviluppo di alcuni di questi disturbi, ma anche il contributo dell’ambiente è importante. Ad esempio, fattori di rischio ambientali come traumi infantili o una storia di abusi possono aumentare il rischio di sviluppare un disturbo d’ansia. Inoltre, secondo alcuni studi, il Disturbo d’Ansia Generalizzato avrebbe fattori di rischio genetici più affini alla Depressione che con altri disturbi d’ansia. Questo significa che avere un parente con il Disturbo d’Ansia Generalizzato aumenterebbe il rischio di sviluppare disturbi depressivi, e viceversa.

Neurobiologia dei disturbi d’ansia

È stato ipotizzato il ruolo in particolare di serotonina, noradrenalina e del GABA. Dal punto di vista anatomico, strutture come l’Amigdala, l’Ippocampo e la Corteccia Orbito-Frontale sembrano maggiormente coinvolte nello sviluppo dei disturbi d’ansia.

Epidemiologia e prognosi

Nel corso della vita, fino al 25-30% delle persone può sviluppare un disturbo d’ansia. Il Disturbo da Ansia Sociale è il più diffuso, e può colpire nel corso della vita fino al 12-15% delle persone, una percentuale simile a quella delle Fobie Specifiche. Il Disturbo d’Ansia Generalizzato, invece, può colpire fino al 5-8% delle persone nel corso della vita, una percentuale simile a quella del Disturbo di Panico. Ad esclusione delle Fobie Specifiche, che possono emergere anche nei giovanissimi, i disturbi d’ansia si sviluppano tipicamente in adolescenza e nell’età giovane adulta.

Se non trattati, i disturbi d’ansia possono frequentemente cronicizzare. Alcuni pazienti, nel tentativo di automedicarsi, rischiano di sviluppare dipendenze da farmaci o sostanze mentre il problema alla base rimane intenso e limitante. Col trattamento, invece, diverso a seconda del disturbo, gran parte dei pazienti migliora, e buona parte può anche avere una remissione completa dei sintomi.

Disturbi con cui si possono confondere i disturbi d’ansia

  • Disturbo ossessivo compulsivo: in cui l’ansia dipende dalle ossessioni e viene calmata attraverso le compulsioni.
  • Disturbo da ansia di malattia: in cui l’ansia dipende specificamente dal timore di avere o di poter sviluppare una malattia.
  • Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD): in cui la paura e l’ansia nascono solitamente dal rivivere l’evento traumatico.
  • Disturbo d’ansia indotto da farmaci e sostanze di abuso: alcuni farmaci e alcune sostanze di abuso possono indurre uno stato di ansia.
  • Condizioni mediche non psichiatriche: alcune patologie mediche possono indurre uno stato di ansia.

Trattamento dell’ansia e dei disturbi d’ansia

Il trattamento dei disturbi d’ansia si divide in trattamento non farmacologico, come la psicoterapia, e nel trattamento farmacologico. Il trattamento va concordato col medico, al fine di tenere in considerazione le specifiche caratteristiche del disturbo.

Per la Fobia Specifica, il trattamento è tipicamente psicoterapeutico, ad esempio con tecniche della Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) basate sull’esposizione progressiva. La terapia farmacologica non è tipicamente consigliata.
Per il Disturbo da Ansia Sociale, il trattamento è principalmente non farmacologico con psicoterapia. Alcuni pazienti tuttavia rispondono anche a farmaci della classe degli antidepressivi, come gli SSRI.
Per il Disturbo di Panico, la maggior parte dei pazienti risponde a farmaci antidepressivi come gli SSRI o a un trattamento psicoterapeutico, ad esempio con Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) o con ulteriori modalità psicoterapeutiche sulla base delle caratteristiche individuali dei pazienti e su valutazione del medico. Il trattamento combinato è tipicamente più efficace.
Per il Disturbo d’Ansia Generalizzata, possono essere utili sia psicoterapia, tipicamente Cognitivo-Comportamentale (CBT) o con altre modalità psicoterapeutiche a seconda delle caratteristiche dei pazienti sulla base della valutazione del medico, che farmacoterapia, con farmaci della classe degli antidepressivi come SSRI o SNRI oppure farmaci della classe degli antiepilettici (che però in questo caso hanno una funzione diversa) come il Pregabalin.

Per il trattamento sintomatico, nell’immediato alcuni farmaci della classe delle Benzodiazepine possono anche essere utili, ma hanno un elevato potenziale di dipendenza e di abuso (ho parlato dell’abuso di benzodiazepine in questo articolo), e vanno perciò usate con cautela e sempre nel contesto di un percorso di cura col medico. Questo vale sia per qualsiasi cambiamento nella posologia che per un’eventuale desiderio di interruzione del farmaco. Questo perché interrompere in autonomia e di colpo questi farmaci può portare a gravi problemi, come l’insorgere di crisi epilettiche, e perciò modifiche e interruzioni devono essere sempre concordate col medico.

È disponibile un articolo a parte per la terapia dell’ansia e dei disturbi d’ansia.

Comprendere l’ansia e i disturbi d’ansia

L’ansia è un’emozione normale che tutti noi nella vita abbiamo provato. L’interazione tra i nostri geni e le nostre esperienze può portare, in alcune persone, a sviluppare ansia patologica, un tipo di ansia che perciò va oltre la sua funzione di adattamento. Le sensazioni fisiche che l’ansia patologica porta con sé possono essere difficilmente sopportabili, ed è frequente che nell’esasperazione si cerchi una soluzione efficace nel breve termine.

Purtroppo, però, le soluzioni a breve termine come le Benzodiazepine non stimolano un naturale processo di guarigione ma anzi, nel trattare solo i sintomi e non la patologia, rischiano di favorire la cronicizzazione dei disturbi. È perciò importante comprendere che un percorso di psicoterapia e la terapia farmacologica, applicate secondo le migliori evidenze scientifiche e concordate all’interno di un percorso di cura, sono la strada migliore per superare queste problematiche. Il trattamento richiede tempo ma migliora di molto la prognosi, e in molti casi può anche portare alla completa remissione dei sintomi.

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