Le mascherine per COVID-19, in modo semplice

Mascherine

Fin dall’inizio della pandemia COVID-19, si è creato un dibattito sulle mascherine. C’è chi proprio non le sopporta e le rifiuta, c’è chi le indossa con attenzione, e chi le ha ormai rese parte della propria quotidianità. I dati dicono che le mascherine sono strumenti utili a diminuire la probabilità di contagio quando utilizzate correttamente. Ma le mascherine non sono tutte uguali, e possono avere caratteristiche e funzioni diverse. Vediamo quindi i tipi di mascherina più diffusi.

Quali sono le mascherine usate più comunemente per COVID-19?

Ci sono diversi tipi di mascherine: mascherine in tessuto, mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 e mascherine FFP3. Inoltre, le mascherine FFP2 e FFP3 possono essere rigide e con/senza valvola (talvolta chiamata “filtro”, causando confusione). Vediamole in maggiore dettaglio.

Mascherine in tessuto

mascherina in tessuto

Particolarmente diffuse, ma non sono praticamente mai sottoposte a test di efficacia prima della messa in commercio. Questo è un problema molto importante, purtroppo sottovalutato. Personalmente uso solo mascherine FFP2 o superiori, anche fuori dal contesto sanitario. Nella foto poco sopra, un esempio di una mascherina in tessuto.

Mascherine chirurgiche

Diffuse, ormai si trovano a circa 10 centesimi di euro l’una. Tipicamente testate secondo standard specifici dell’Unione Europea, che riportano sulla confezione. Non sono considerate efficaci per diminuire il rischio di contagiarsi per chi le indossa, ma i dati suggeriscono che diminuiscono il rischio di trasmettere l’infezione alle altre persone. Concettualmente, quindi, diminuiscono il rischio per gli altri ma non per noi stessi. Tuttavia, l’infettività delle nuove varianti, unita agli ampi spazi ai lati di questo tipo di mascherine (l’adesione è imperfetta), indica un uso di mascherine di livello superiore, come le FFP2 o superiori. Nella foto qui sopra, una mascherina chirurgica.

Mascherine FFP2 e FFP3

mascherina ffp2

Meno diffuse, si trovano a circa 25-50 centesimi di euro le FFP2 e a circa 2-3 euro le FFP3. Le FFP3 filtrano l’aria più delle FFP2, e vengono usate principalmente in contesti sanitari specialistici o per procedure specifiche, negli ospedali è infatti molto più facile trovare sanitari che indossano una FFP2 rispetto ad una FFP3. A seconda della loro capacità di filtrazione e dei test, secondo lo standard europeo, vengono definite FFP2 o FFP3. Al contrario delle mascherine chirurgiche, le mascherine FFP2 e FFP3 sono considerate utili per diminuire il rischio di contagiarsi con COVID-19 sia per chi le indossa che per gli altri. Come detto, però, diminuiscono ma non azzerano il rischio di contagiarsi e di contagiare gli altri. L’importante è una buona adesione, che viene anche professionalmente testata (viene chiamato “fit test“) in alcuni contesti, come quelli sanitari. Nella foto poco sopra una mascherina FFP2.

Mascherine FFP2 e FFP3 a conchiglia

Per migliorare l’aderenza alla pelle, che è un elemento molto importante per il funzionamento della mascherina, esistono mascherine FFP2 o FFP3 rigide, a forma di conchiglia. Per alcuni possono essere più scomode da portare. La loro efficacia è, comunque, quella dello standard di riferimento (FFP2 o FFP3). Nella foto poco più su, una mascherina FFP2 rigida.

Mascherine FFP2 e FFP3 con valvola (o filtro)

Queste mascherine, tipicamente rigide, hanno una valvola che emette l’aria espirata da chi la indossa. La valvola diminuisce quindi la formazione di umidità nella mascherina. Tuttavia, emettendo aria immodificata dalla valvola è come se la persona che la indossa fosse senza mascherina per gli altri, con significativo rischio di infettarli e per questa ragione ne è sconsigliato l’uso. Alcuni mettono una mascherina chirurgica sopra queste mascherine per limitare l’emissione di aria, ma i dati su questo utilizzo sono limitati. Nella foto qui sopra, una mascherina FFP2 con valvola.

Altre mascherine

Ci sono tantissime mascherine in circolazione, si vede davvero in giro di tutto. È sempre utile affidarsi a prodotti testati e validati secondo gli standard riconosciuti e, nel dubbio, fare sempre riferimento al proprio curante.

Un chiarimento sulle classificazioni internazionali

Talvolta si vedono in circolazione mascherine con altre sigle, come N95 o KN95. Si tratta di classificazioni internazionali alternative rispetto a quella europea (che definisce le caratteristiche delle mascherine FFP). Per esempio le N95 sono mascherine con caratteristiche vicine (ma un po’ diverse) rispetto alle FFP2, secondo la classificazione americana. Per esempio, è qui disponibile un confronto tra le diverse classificazioni internazionali rispetto alle FFP2. In questo momento, tuttavia, è abbastanza semplice trovare mascherine classificate secondo gli standard europei.

Le mascherine sono efficaci?

Sì, anche se bisogna ricordare che le mascherine di ogni tipo non offrono mai un’efficacia del 100%. Infatti, l’evidenza scientifica al momento disponibile indica che le mascherine sono utili nel diminuire la trasmissione di COVID-19. L’efficacia delle mascherine però dipende in gran parte da come vengono utilizzate. Sorprende, dopo tutti questi mesi, vedere ancora chi tiene la mascherina sotto il naso, quando portarla così aumenta di molto il rischio di trasmettere il virus o di contagiarsi. O chi tocca la mascherina per regolarne la posizione, e poi si tocca gli occhi o il telefono senza disinfettarsi le mani, rischiando di venire a contatto col virus indirettamente. E capita ancora di vedere persone che girano con due dita di spazio tra la parte più alta della mascherina e il naso, quando la mascherina deve essere sempre ben aderente al viso.

Allo stesso tempo, indossare la mascherina non deve farci sentire liberi di poter ignorare le altre misure per evitare il contagio, perché anche indossando la mascherina è possibile trasmettere ed essere contagiati da COVID-19. Le mascherine sono infatti solo una parte della strategia che diminuisce il più possibile la trasmissione del virus, anche in considerazione del numero importante di asintomatici (e presintomatici) che possono trasmettere il virus.
Tuttavia, con un piccolo sacrificio in termini di comodità, possiamo fare la nostra parte. Possiamo avvicinarci tutti insieme al termine di questa pandemia, possiamo salvare vite. Teniamolo a mente, sempre.

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